Le origini
del Presepe risalgono ad una tradizione del II secolo dopo Cristo, di
commemorare la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme, nella quale si
credeva che egli fosse nato. Nel Vangelo di San Luca si racconta che la
Madonna, dopo aver partorito, avvolse il piccolo nelle fasce e lo mise
in una mangiatoia, il che farebbe pensare ad una stalla. Nei Vangeli
Apocrifi si parla invece di una grotta e compaiono un bue e un asinello,
messi accanto al bambino per riscaldarlo col loro fiato.
La rappresentazione simbolica della nascita di Cristo ebbe un grande
successo popolare. I monaci cistercensi furono i più accaniti fautori
del Presepe, perché sostenevano l'importanza di far conoscere bene alla
gente tutte le fasi della vita di Gesù.
L'invenzione del Presepe è invece attribuita a san Francesco. Ne abbiamo
appreso i particolari dalla biografia del santo, scritta da Tommaso da
Celano. Egli racconta che due settimane prima del Natale 1223 san
Francesco si accordò con Giovanni Velita, signore di Greccio, per
celebrare lì il Natale, per far vedere a tutti i disagi che Gesù aveva
accettato alla nascita.
Velita, anziano e terribilmente grasso, non amando molto camminare
chiese di fare la rappresentazione a poca distanza dal suo castello, non
più lontano della gettata di un tizzone da parte di un fanciullo.
Inaspettatamente, il tizzone volò ad una distanza di oltre un miglio ed
incendiò un bosco, cadendo poi sulle rocce: qui venne allestito il primo
Presepio.
Il Presepe, secondo la tradizione, deve essere fatto il giorno di san
Nicola o di santa Lucia (di sant'Ambrogio a Milano), lasciando però la
greppia vuota. Nella notte di Natale si aggiunge il bambinello nella
greppia. Il Presepe si completa il 6 di gennaio, con l'arrivo dei tre Re
Magi venuti dall'Oriente a portare doni di oro, incenso e mirra a colui
che la stella cometa aveva indicato come "Luce del mondo".