EVENTI CHE ACCADDERO A MUSSOMELI TRA IL 1812 E IL 1880
ALCUNI PASSI DEL VOLUME "MUSSOMELI NEL SECOLO XIX°-1812-1900-CRONACHE DI GIUSEPPE SORGE
1812
I ladri Pasquale Paladino, Baldassare Luigi e Giacinto La Mattina riuniti in
banda
avevano con le loro scorrerie e rapine, allarmato
l'intero territorio, tanto da obbligare l'avvocato fiscale della Gran Corte, ad inviare un capitano d'altro distretto con molta forza
per assicurarli alla giustizia, i ladri furono catturati anche se si opposero sparando molti colpi di fucile.
Tutta la banda fu rinchiusa nelle carceri di Mussomeli.
1817
Cominciò a funzionare a Mussomeli il "Regio Corso" con due corrieri
dell'ordinario e procaccio,
che avevano l'obbligo, due volte la
settimana, di andare a prendere le lettere a
Vallelunga e lasciare ivi quelle in partenza.
1824
Fu arrestato a Mussomeli tale Giuseppe Scozzari, come spacciatore di pezzi falsi
di 12 tarì, confessò di averli ricevuti da tal
D. Giovanni Sances palermitano, residente a Sutera il quale si trovava in relazione con un certo Carmelo Mattina e con un monaco
di
quel convento del Carmine; costoro furono arrestati e processati.
1832
Arriva la minaccia delle cavallette che infestarono in quell'anno molti
poderi della Sicilia, specialmente nelle valli di Caltanissetta
e Agrigento, ciò indusse il luogotenente generale ad emanare le opportune provvidenze.
1835
Giungevano notizie sulla comparsa e sulla strage che nel continente italiano
c'era il colera, le autorità cominciarono ad organizzarsi.
1837
Scoppia il colera a Palermo che miete circa 24.000 persone Mussomeli, come
altri comuni, preso dal panico per il terribile morbo fece
ogni sforzo per
opporre quei rimedi che dalle autorità e dai medici veniva suggerito, la
paura fu tanta che molti fuggirono nelle campagne.
Il colera fece 500 vittime.
1838
Per evitare i disordini che si erano verificati nei Venerdì Santi precedenti la
direzione
generale di polizia emise un decreto con cui si proibiva
a Mussomeli la funzione pomeridiana della discesa dalla croce, solita a farsi nel piano di San Francesco, di tale proibizione non si conoscono
le ragioni specifiche; ma probabilmente non furono estranee le
antiche
competizioni fra le confraternite del SS. Sacramento e quella di San Giovanni.
1840
Per ignoranza che, in materia d'arte si lamentava allora a Mussomeli, la chiesa
della Madrice
vendette due quadri ad un forestiero, che, a mezzo
del pittore Salvatore Loforte,
amico del
domenicano Paolo Giudici, da Mussomeli, ne conosceva il singolare pregio.
Uno di questi quadri, proveniente dalla chiesa di San Leonardo, era del celebre
Vincenzo degli
Azani da Pavia, e rappresentava la vergini col Bambino,
San Leonardo e Santa
Caterina, e fu
venduto per 40 onze, cifra molto al di sotto del suo reale valore.
1854
Nell'inverno del 1854, il colera si ripresentò a Mussomeli, colpisce ancora
la popolazione, ma questa volta le vittime sono solo 4.
1856
Il 23 novembre Morì all'età di 51 anni Pietro Puntrello, noto per le sue poesie
popolari, il Puntrello soprannominato LU MISCHINU (il poverino),
e soprannominato a sua volta STUPPINU (corto come lo stoppino, basso di statura), era autodidatta e gli bastarono le prime nozioni di lettura
e di scrittura per formarsi un buon corredo di cognizioni
morali e religiosi.
Di lui ricordiamo "l'incredulu convertitu" (l'incredulo convertito) e vita di lu
galantomu scustumatu
( vita del galantuomo scostumato).
1857
La chiesa del Carmine, a cura del domenicano Priore Maestro Cicero fece dipingere a Roma dal pittore T. Oreggia, un grande quadro rappresentante
l'Epifania, che riuscito di ottima fattura, fu collocato in un altare in cornu evangelii.
1860
La chiesa di San Antonio, a cura del cappellano D. Antonino Cinquemani, che continuò l'opera meritoria del vicario Giudici, si arricchì d'un magnifico
quadro dell'insigne pittore Giuseppe di Giovanni da Palermo, rappresentante San Eligio, quadro di vaste dimensioni, molto lodato dai giornali Italiani a Stranieri.
1862
Nell'estate del 1862 il generale Garibaldi, nell'intento di unire Roma
all'Italia
passò con parte delle sue truppe, per Vallelunga e Villalba.
Durante il viaggio un centinaio di garibaldini fra i quali Benedetto Cairoli, il
futuro capo del governo italiano, per reclutare volontari, l'otto agosto venne a
Mussomeli, dove furono accolti ed alloggiati nel municipio.
1870
Il giovane pittore Salvatore Frangiamore (1853-1915), arriva a Roma per
studiare, bastarono pochi anni perchè egli si facesse un buon nome fra i pittori della
capitale.
Mussomeli conserva del Frangiamore, nelle case e nelle chiese molti quadri.
Nel 1911 diresse l'istituto di belle arti di Campobasso, purtroppo dovette
lasciare
quel posto onorifico a causa della sua cagionevole salute.
1872
La provincia di Caltanissetta volle provvedere alla costruzione d'una strada che
unisse
Mussomeli a Bompensiere; ma il progetto compilato per un percorso
di km. 19 e
455 metri
non ebbe mai inizio.
Il 14 Agosto nella sua dimora di Hasting, presso Londra, muore l'illustre
storico della
letteratura italiana, Paolo Emiliani Giudici, di cui si parla ampiamente nella
pagina
BIBLIOGRAFIA.
1874
Per agevolare gli abitanti di Mussomeli, vengono collocate in vari punti del
paese
delle fontanelle a getto d'acqua.
1875
Si eseguono i lavori di riparazione della torre dell'orologio, e affinchè da
tutti
i punti del paese si vedesse facilmente la segnalazione delle ore, si fecero
venire
da Palermo due grandi quadranti in marmo, che si collocarono, l'uno dalla parte
di
mezzogiorno, e l'altro dalla parte di levante.
Per iniziativa e spesa del sacerdote Filippo Capodici da Santo Stefano Quisquina, domiciliato
a Mussomeli, e ad opera dello scultore napoletano Francesco Biancardi,
venne collocata alla parrocchia di San Giovanni Battista, la statua di Maria SS. Addolorata, che ha richiamato sempre la massima devozione, specialmente nelle due
processioni del venerdì Santo.
1880
Con sentenza del 2 aprile 1880, la corte di appello di Palermo su istanza del
vescovo
di Caltanissetta monsignor Guttadaurio, dichiarò Il Collegio di Maria di
Mussomeli,
come
quello di Caltanissetta e Serradifalco, opera pia di beneficenza, avente lo
scopo dell'istruzione per le fanciulle
povere.
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